Durata : 7 giorni, da Carrara a Grosseto
Km percorsi: 350
Adatto a tutta la famiglia e gli amanti della buona tavola.
Animali ammessi in ogni struttura
Cosa portare: bicicletta, scarpe comode e costume da bagno
Quando? ideale primavera, estate e autunno
Agganciate la caravan, caricate le bici o lo scooter sul camper, liberate la dispensa perchè avrete tanto da scoprire in questo itinerario che dura sette giorni in Toscana. Ogni tappa ha indicato dove fermarsi con la caravan o il camper, dove mangiare, dove trovare un accessorio per la veranda o un meccanico per un guasto, cosa acquistare e cosa fare nel tempo libero. Tutto ciò che ho vissuto e provato in prima persona, ve lo racconto e suggerisco.
Tappa 1: CARRARA E IL MARMO
Carrara si trova in posizione strategica ideale per visitare le Cinque Terre, ma soprattutto il suo territorio si estende dalle Alpi Apuane fino al mar Tirreno. Questo significa che in pochi chilometri passate dalle vette delle montagne di marmo (Alpi Apuane), attraverso le colline dei vigneti del Candia DOC, fino alle spiagge sabbiose che si affacciano sul mar Tirreno. Ubicata nella parte settentrionale della Toscana è strategicamente comoda per visitare una delle mete turistiche più famose: le Cinque Terre. Cosa rende unica Carrara? Il fatto che tutta la città (case, palazzi, chiese, arredi urbani, portali, marciapiedi, finestre e balconi) è completamente realizzata in marmo, in famoso “marmo di carrara”.
Dove sostare con il camper o la caravan: Area sosta Time Break Ets. Ideale per tutta la famiglia, l’area di sosta Time Break Ets è aperta tutto l’anno e si trova a Marina di Massa. La spiaggia e i beni di prima necessità distano a 500 metri e si raggiungono facilmente a piedi, mentre il porto da cui partono i collegamenti per le Cinque Terre è servito con il servizio privato di navetta.L’area dispone di 25 ampie piazzole, pianeggianti, attrezzate di corrente elettrica, acqua e adatte a caravan e camper. Inoltre a disposizione degli ospiti, ci sono servizi igienici completi sia con docce interne calde sia esterne per il periodo estivo, l’area lavanderia con gettoni, la zona barbecue, il bar e due grandi sale ad uso comune, riscaldate durante in periodo invernale. Per il periodo estivo c’è la piscina adatta anche ai disabili e per chi è amante dello sport c’è l’area di beach volley e un percorso con attrezzi di fitness adiacente alla reception. All’ingresso dell’area si trova una ferramenta, dove è possibile anche acquistare le bombole gas per la caravan o camper. Per chi vuole sostare senza alcun veicolo, all’interno dell’area Time Break Ets, ci sono anche due Caravan in grado di ospitare 4 persone cadauna e sempre nell’area, sono i benvenuti gli amici a quattro zampe. Per ogni ulteriore informazione e maggiori dettagli visitare la pagina https://www.facebook.com/timebreakets/
COSA VEDERE E COSA FARE DUE GIORNI A CARRARA
Visita alle Cave di Marmo: le cave di marmo sono qualcosa di unico ed imperdibile circondati da altissime, bianche e lucenti montagne di marmo. Sono considerate il più grande bacino marmifero del mondo, che snoda tra le tre principali valli: Colonnata, Miseglia e Torano. Da queste cave gli antichi Romani ricostruirono Roma, con la stessa pietra bianca e lucente hanno fatto statue e monumenti in tutto l’impero Romano. Lo stesso marmo lo trovate in tutti i più importanti musei, palazzi, chiese d’Italia, scolpito e lavorato dai più grandi artisti della storia: Donatello, Michelangelo, Bernini, e da molti altri artisti e architetti fino ai giorni nostri. Per visitarle è sufficiente chiedere alla reception dell’area camper Time Break e concordare il tour con orari e tappe più comodi. Durante è possibile vedere gli scultori al lavoro mentre creano le loro opere con mazzuolo e scalpello, e saperne di più a riguardo delle tecniche impiegate per “…liberare la figura che si trova all’interno del blocco…”.
Le Cinque Terre viste dal mare: con il servizio navetta privato dall’area Time Break Ets, raggiungete la Marina di Carrara e da li, con il battello iniziate la giornata per visitare le Cinque Terre. Godrete dello spettacolo di approdare dal mare nel piccolo golfo Riomaggiore, di perdervi nei vicoli di Manarola, Corniglia, Vernazza e sino all’ultima delle cinque, Monterosso. A Riomaggiore inizia la celebre via dell’Amore, un percorso scavato nella roccia che conduce a Manarola. Il sentiero è veramente meraviglioso: camminerete a stretto contatto con la natura e potrete ascoltare distintamente il rumore delle onde che si abbattono sugli scogli. I colori del mare e delle case arroccate sulla costa riempiranno la memoria fotografica del vostro smartphone. Per raggiungere Corniglia invece dovete avere buone gambe perché è necessario salire la Lardarina, una scalinata di mattoni, ben 33 rampe con 377 gradini, oppure attraversare una strada carrozzabile che dalla ferrovia porta fino al paese. In tutti i casi ogni fatica sarà ripagata dai paesaggi e dallo spettacolo della natura circostante. Se poi non volete tornare dal mare, potete acquistare il biglietto del treno con destinazione Carrara e concordare con la reception dell’Area Time break Ets, il rientro da terra con la navetta privata dalla stazione ferroviaria di Carrara.
Per pranzare vi suggerisco questi tre balconi naturali: Vernazza WineExperience tel. 3313433801 Via S. Giovanni Battista 37 a 19108 Vernazza ; Manarola la splendida terrazza Nessun dorma Cinque Terre tel. 3408884133 Località Punta Bonfiglio 19017 Manarola; Monterosso il ristorante L’ancora della Tortuga +39 0187 800065 Salita Cappuccini, 4 19016 – Monterosso Al Mare
Carrara in sella: 3 ciclovie per la famiglia. La provincia di Carrara, nasconde una rete di ciclovie davvero molto interessanti, da vivere con tutta la famiglia. Tra tutte le prossime tre sono quelle adatte a tutta la famiglia e per ogni tipo di bicicletta, l’importante è attrezzarsi di un paio di borse dove riporre una bottiglia di acqua, un piccolo kit di pronto soccorso (cerotti, garze e disinfettante) e una giacca anti vento per difendersi dal vento nelle discese. Il primo percorso, le colline di Candia, è lungo circa 15 km e con un dislivello leggero non impegnativo. La strada è un misto tra asfalto e sterrato, con partenza da piazza Aranci, proseguendo per largo Matteotti e poi per via Pacinotti e girando successivamente in Viale Trieste. Proseguite poi per via Foce giunti in località Mirteto e qui seguite l’indicazione per Pieve di San Vitale. Procedete per l’omonima strada e arrivate in piazza della Libertà svoltate a sinistra e poi a destra sino a via Ponte del Vescovo . Attenzione perché a questo punto ci sarà un impegnativa arrampicata iniziale, ma state tranquilli perchè poi avrete 3 km in modo più tranquillo fino ad arrivare a un ristorante. Prendete fiato per un altro km prima di arrivare alla strada bianca per poi raggiungere via Foce. Il secondo itinerario merita per la bellezza naturalistica che offre. Si sviluppa con un percorso di 16 km su una strada mista tra asfalto e sterrato ed è assolutamente facile da percorrere. Si parte dal porticciolo di Cinquale e si risale lungo il fiume omonimo. Superato il cavalcavia dell’autostrada giunti in via Bregoscia si svolta a sinistra all’incrocio con la viale Marina. Seguite le indicazioni fino alla località Arenella per procedere in direzione del Lago di Porta. Arrivati a Casina Mattioli si imbatterete in edificio rurale di colore rosa acceso. Qui inizia il circuito ad anello di 4 km del Lago di Porta che si svolge in parte sugli argini e in parte sullo sterrato attraversando canneti, prati e corsi d’acqua. Il percorso è segnalato con pannelli informativi che descrivono gli aspetti peculiari dell’area protetta. Tornate al semaforo di Renella e svoltate a destra e si procede in direzione Montignoso. Superate l’incrocio sull’Aurelia in direzione Montignoso e nei pressi del cimitero prendete a destra in direzione del Castello Aghinolfi. Giunti al ponte in località Prato svoltate a destra risalendo le via collinare arrivate ai piedi del castello e svoltate a sinistra. Imboccate la via Guadagni e all’incrocio con la via della Resistenza girate a sinistra per tornare di nuovo a Cinquale. Il terzo itinerario un po’ più impegnativo rispetto agli altri sì snoda all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano a una distanza ha una lunghezza circa di 37 km con un dislivello piuttosto impegnativo pertanto vi consiglio di utilizzare mountain bike con dei buoni rapporti del cambio e soprattutto di avere buone gambe. Oppure una bicicletta con pedalata assistita. Il dislivello di quasi un chilometro parte da Pontremoli imboccando la statale 62 della Cisa in direzione Parma. Si raggiunge l’abitato di Mignegno e da qui la strada inizia a salire fino al bivio della statale 42 del Passo del Cirone. A questo punto inizia un tratto di saliscendi fino a località Molinello sino arrivare al bivio per Logarghena. La strada diventa sterrata e inizia a salire per circa 4 chilometri sino al bivio del Rifugio Enrico Mattei. Svoltate a sinistra per raggiungere poi il rifugio da cui si può godere un bellissimo panorama montano. Ripercorrete poi il percorso al contrario sono ad incrociare la strada asfaltata per poi tornare alla partenza.
Cosa mettere nella dispensa del camper o della caravan. E’ d’obbligo fare un salto a Colonnata, un piccolo paese circondato da imponenti montagne di marmo, lo stesso materiale che vene utilizzato dal 1500 anni, per la stagionatura del famoso lardo di Colonnata(presidio Slow Food). Dal marmo, infatti, si ricavano le conche in cui vengono riposte, a strati alterni, le falde di lardo suino e la salata con gli aromi: pepe, cannella, chiodi di garofano, coriandolo, salvia e rosmarino.La vasca piena viene coperta, controllata periodicamente e poi riaperta circa 6-10 mesi più tardi a stagionatura ultimata. Il lardo viene servito come antipasto, sopra la pizza o una bruschetta oppure dentro ad un panino. In paese trovate molte larderie, dove acquistare il lardo oppure fare merenda con vini e prodotti locali come per esempio il Pane di Marocca fatto con le castagne
Cosa ordinare a tavola. Nonostante la presenza del mare, la cucina si è sviluppata per soddisfare la tavola dei lavoratori alle cave. Si usano prodotti agricoli carne di animali da cortile e maiale, ma i veri piatti da non perdere sono i tordelli (ripieni di carne o spinaci e ricotta), lasagne stordellate, baccalà al forno o marinato, i muscoli (le cozze) ripieni, funghi porcini che sono presenti nelle foreste di castagni e il castagnaccio con la ricotta. Il dolce tradizionale di Carrara è la torta di riso: latte, uova, ed un poco di riso. Per una merenda non mancate di provare la focaccia locale con dentro la “calda calda” che sarebbe la farinata genovese oppure la cecina che si fa in alcune zona della costa toscana. In tutto innaffiatelo con i bianchi e i rossi che vengono prodotti sui Colli di Candia e Luni.
Tappa 2 (60 km): PISA e LUCCA
I due capoluoghi di provincia Pisa e Lucca distano pochi chilometri l’uno dall’altro e sono la seconda tappa di questo itinerario. Pisa famosa per la sua Torre e la Piazza dei Miracoli con il Battistero, Lucca per il cuore storico circondato dalle mura. Ma le due provincie sono ricche di storia, cultura ed enogastronomia da scoprire con tutta la famiglia
Dove sostare con la caravan, la tenda o il camper. Sosta ideale è l’Agricampeggio La Valle a 7 km da Lucca e 5 da Pisa. L’agricampeggio è situato nel cuore della Toscana, ai piedi dei Monti Pisani e si estende su di un terreno di 3000 mq suddiviso in terrazze per camper, caravan e tende. Ciò che conquista è la cura per il dettaglio e le soluzioni adottate. Innanzi tutto, le strutture sono realizzate rispettando la natura: la piscina è in pietra locale, i piatti delle docce sono fatti di pietre di fiume e il casolare dove si trovano, servizi, aree comuni e reception è costruito con pietra, legno e riducendo al minimo ogni presenza di plastica. In piena armonia e rispetto dell’ambiente e del vincolo paesaggistico. Ci sono attenzioni e dettagli, come l’allaccio elettrico e idrico anche alle piazzole delle tende, oppure la zona comune completa di 2 frigoriferi, tv e 2 forni micro-onde, che garantiscono una vacanza davvero confortevole. Non ci credete ancora? Allora provate a pensare che in una zona dell’area c’è un piccolo bosco, dove nel periodo estivo vengono istallare una dozzina di amache bianche, a disposizione di chi vuole godersi un po’ di frescura o di relax. Nulla ha un prezzo extra, nemmeno la lavatrice e stireria che possono essere utilizzate senza alcun gettone. E se amate le terme a pochissimi chilometri ci sono le terme di San Giuliano convenzionate con l’Agricampeggio.
COSA VEDERE E DOVE ANDARE DUE GIORNI A PISA E LUCCA
Museo di Storia Naturale di Calci e la Certosa. Uno dei più antichi al mondo, il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa nacque alla fine del XVI secolo come “Galleria” annessa al Giardino dei Semplici di Pisa (l’attuale Orto Botanico). Dalla fine degli anni Settanta, ha sede presso la suggestiva Certosa di Pisa a Calci, un edificio trecentesco immerso nella quiete e tranquillità che, anni or sono, guidò i monaci certosini in quest’area. l nome “certosa” sta per monastero certosino e prende origine dalle Prealpi della Charteuse in Francia, dove venne fondato il primo monastero dell’ordine certosino, il monastero della Grande Chartreuse. Per poter visitare la Certosa, è necessario prenotare il tour guidato con le guide . All’interno camminando sotto l’atrio coperto, vi troverete dinanzi alla facciata della chiesa del 17° secolo in marmo bianco, con un’imponente entrata principale, sovrastata dalla figura della Vergine Maria. All’interno della Certosa vivevano 15 padri (o monaci) ed il loro lavoro ruotava tutto intorno alla vita certosina: contemplazione e preghiera, con un’enfasi particolare sulla solitudine ed il silenzio. Mentre loro erano impegnati a pregare, vi erano 65 custodi (o fratelli laici) che si occupavano della gestione quotidiana e l’economia domestica della certosa come coltivare il cibo, cucinare, pulire, interagire con la gente del posto. La visita vi condurrà alla scoperta di diverse delle cappelle situate all’interno della struttura principale, alcune delle quali sono state sottoposte a ristrutturazione proprio di recente. Il refettorio era una stanza ampia con affreschi su tutte e quattro le pareti, tra cui un Cenacolo di Bernardino Poccetti (1597) ed altri due che attestano il mecenatismo del Granduca e di sua moglie. Finito l’aspetto religioso del monastero, proseguirete con l’appartamento e le camere del Granduca, in particolare la Foresteria Granducale. L’ultima tappa del tour è l’antica farmacia, una delle fonti di reddito principale dei monaci. La farmacia è stata aperta e funzionale fino a pochi anni fa. Terminata la visita alla Certosa, attraversate l’ingresso principale e dirigetevi al Museo di Storia Naturale. Ricchissimo e molto ben organizzato negli spazi, vi troverete davanti a minerali, animali di ogni tipo, scheletri, fossili e per i piccoli la possibilità di sperimentare e osservare l’evolversi del pianeta attraverso le ere e i secoli. Considerate che molte delle esposizioni recenti sono sia in italiano che in inglese, il che rende il museo un’esperienza appagante per tutte le età. Per pranzare vi suggerisco di portarvi qualcosa da mangiare al volo o per fare un pic nic nell’oliveto davanti al museo: gli alberi secolari sono davvero spettacolari. In alternativa, potete usare il biglietto del museo per ottenere uno sconto presso uno dei ristoranti in città. Chiedete aiuto allo staff che ha una lista dei luoghi convenzionati non appena arrivate alla certosa.
Pisa e Lucca. Per visitare entrambe le città, vi suggeriamo, chiedendo gli orari e indicazioni alla reception dell’Agricampeggio La Valle, di raggiungere la stazione ferroviaria Ripafratta e con il treno in pochi minuti di arriva a Pisa o a Lucca. Pisa, antica Repubblica Marina, città natale di Galileo Galilei è conosciuta come la città della Torre pendente: la particolare inclinazione di questo monumento, infatti, l’ha resa famosa in tutto il mondo. Pisa è una città da visitare e vivere a piedi o in bicicletta. Partendo dalla piazza della stazione, si intravede Piazza Vittorio Emanuele, il fulcro amministrativo della città, dove una serie di palazzi storici si affacciano su questa piazza di forma quasi anfiteatrale e dal perimetro quasi completamente caratterizzato da loggiati pieni di negozi e percorribili a piedi. Da proseguite verso la via più famosa della città, Corso Italia che è affollata di negozi di ogni genere, l’ideale per chi amara fare shopping. Dopo aver oltrepassato Piazza del Carmine e Piazza della Pera, giungiamo alle celebri Logge dei Banchi all’imbocco del Ponte di Mezzo sul fiume Arno. Proseguite verso Lungarno Galilei (si chiamano lungarni di Pisa, perché costeggiano il fiume Arno) passando per Palazzo Lanfranchi, troviamo la Chiesa di San Sepolcro dalla curiosa pianta ottagonale, nata con lo scopo di chiesa, rifugio, ospedale e convento e dedicata ai templari. Pochi altri passi e arrivate al caratteristico Borgo Stretto, una stradina di origine medievale con una serie di loggiati, antichi negozi e botteghe. Vi sembrerà di fare un tuffo nel passato: una strada storica che conserva ancora intatta l’atmosfera dei tempi passati. Da qui la Piazza dei Cavalieri si trova davvero a breve distanza: si tratta della piazza dove ha sede la prestigiosa università Scuola Normale di Pisa, oltre che al Palazzo dell’Orologio, quello con le due torri, di cui una resa famosa da Dante nella sua Divina Commedia, la Torre della Fame. Qui, infatti, come recita l’opera dantesca, venne imprigionato e morì – di fame, appunto – il conte Ugolino della Gherardesca insieme ai suoi figli e nipoti. Dieci minuti a piedi e sarete nella famosa Piazza dei Miracoli, passando per via Santa Maria attraverso la facoltà di Lingue e Letterature straniere e la Scuola per Interpreti e Traduttori. La piazza ospita la Torre pendente, il Battistero, il Duomo ed il Camposanto (a rappresentare il ciclo della vita – nascita, vita, morte). Il Duomo di Pisa è uno splendido esempio di romanico pisano la cui facciata è in marmo grigio e bianco, decorata con marmi policromi a differenza dell’interno, dove prevalgono marmi neri e bianchi. Il suo campanile (la famosa Torre “che pende, che pende e mai cadrà”), uno dei più rinomati al mondo, alto circa 50 metri ha una caratteristica pendenza che può esser definita senza ombra di dubbio unica al mondo, dovuta ad un cedimento del terreno riscontrato già ai tempi della sua costruzione. Per visitarla occorre prenotare il biglietto . Rivale storica di Pisa è Lucca, tanto da avere come detto “meglio un morto in casa che un pisano sull’uscio della porta”, una delle città italiane con il cuore storico meglio conservato; passeggiare nelle sue stradine strette o ancora meglio sulle sue rinomate mura, è un po’ come ritornare indietro ai tempi del Medioevo, quando Lucca riuscì a sconfiggere la potenza militare della vicina città di Firenze, diventando una città indipendente. Da sempre la città di Lucca è chiamata la città delle cento chiese, proprio grazie al gran numero di edifici religiosi. Infatti oltre alle chiese ufficiali, ogni palazzo signorile ha la sua cappella privata. La città è molto tranquilla e molto green-friendly con piste ciclabili ovunque. La più bella è quella che percorre parte delle Mura. Quest’ultime sono sicuramente la cosa più importante o comunque il simbolo della città riconosciuto per la sua particolarità anche a livello mondiale. Le Mura edificate nel Cinquecento anno in cui sono state edificate su un progetto di Alessandro Farnese, si sono conservate integre fino a oggi. Racchiudono e “difendono” egregiamente il centro di Lucca e dall’ottocento sono state trasformate a parco urbano pubblico: quattro chilometri dove poter passeggiare e godersi l’ombra degli alberi secolari! Visibili dalle Mura, ci sono la Torre Guinigi, la famosa torre alberata costruita intorno al 1390 dalla potente famiglia lucchese dei Guinigi, e la Torre delle Ore risalente al periodo medievale volute entrambe dal consiglio comunale della città. Godetevi lo spettacolo al tramonto da una delle torri. Il secondo simbolo della città è la Piazza Anfiteatro, definita una delle più belle piazze italiane. Costruita a partire dal 1830 dall’Architetto Nottolini, riprende l’antico tracciato dell’anfiteatro romano. L’armonia di Piazza Anfiteatro è dovuta al fatto non ci sono grandi aperture: infatti l’accesso alla piazza, avviene da quattro piccole porte a volta e questo le dà l’aspetto di una piazza chiusa. Dove mangiare a Lucca? Vi suggeriamo la Vecchia Trattoria Buralli in Piazza Sant’Agostino, un ambiente rustico, titolari molto simpatici e con cucina tipica lucchese. Oppure la trattoria Canuleia nella omonima traversa di Via Nuova. A due passi da Piazza dell’Anfieteatro, trovate anche piatti senza glutine.
Dove noleggiare la bicicletta a Pisa: Smile&ride Via Pietro Mascagni, 13, 56125 Pisa tel 3755617631. Trovate molti itinerai da percorrere adatti a tutta la famiglia, tutti le tipologie di biciclette e gli accessori per il tempo libero. Inoltre potete anche richiedere un servizio di guida per visitare la città e il territorio circostante.
Cosa mettere nel cassetto del camper o della caravan: se siete religiosi a Lucca vi suggeriamo ci acquistare un copia della Santa Croce, mentre a Pisa non potete farvi sfuggire uno dei simboli più conosciuti dell’Italia: la Torre. In ogni forma, colore e misura…anche a prova di cassetto o vano della caravan o camper.
Cosa ordinare a tavola. Nel periodo invernale il Bordatino alla pisana, un antico piatto di bordo che si contende tra la tradizione pisana e quella livornese. Si tratta di una minestra, un piatto della cucina povera realizzato con passata di fagioli, cavolo nero e farina gialla (e talvolta cotenne, prosciutto o lardo). In ogni stagione la Pappa al pomodoro, un piatto povero di origine contadina, tipicamente toscano, preparato con pane raffermo, pomodori, basilico, aglio, salvia, cipolla vernina e olio extravergine di oliva. Spaghetti con le arselle, ovvero pesce delle acque del Gombo o del Serchio, sono una vera specialità pisana. A Lucca invece non fatevi sfuggire il Pane di Patate: soffice e fragrante che si trova solo a Lucca ed in Garfagnana, dove origina. L’umidità della patata lo conserva per molti giorni. Sempre a Lucca, la Torta co’ becchi (chiamata così per la decorazione dei bordi a forma di becchi) è una vera delizia. Se ne trovano in giro di vari tipi, con cioccolata, pere o more ma la versione da non perdere per la sua originalità è quella “cogli erbi” ovvero le bietole o se si è fortunati con le erbe selvatiche
Tappa 3 (120 km) : Bibbona, Alta Val di Cecina, Volterra e San Gimignano. Con la terza tappa, scivolate sulla Costa degli Etruschi e spingendovi nell’alta Val di Cecina. Sarete molto combattuti tra indossare il costume e godervi le spiagge di sabbia o di roccia oppure allacciare le scarpe da ginnastica e scoprire i piccoli borghi storici. Di certo, il punto base strategico per visitare il territorio è Bibbona presso l’Agricampeggio Nonna Stella
Dove sostare con il camper o la caravan : per questa tappa, vi suggerisco l’Agricampeggio Nonna Stella situato a Bibbona (Li), aperto tutto l’anno è una struttura ideale per le famiglie di camperisti e campeggiatori che vogliono trascorrere le vacanze in campagna, a poca distanza dalla Costa degli Etruschi. Le piazzole sono tutte attrezzate con energia elettrica e colonnina dell’acqua potabile. L’agriturismo oltre ad accettare gli animali gratuitamente, offre diversi servizi a disposizione sempre gratuitamente: piscina con solarium, piscina baby, campo da calcetto, campo da bocce, campo da volley, parco giochi, bagni (anche per disabili), wifi, locale lavaggio stoviglie e lavaggio biancheria, una piccola cucina a gas, lavatrice a gettoni, due frigoriferi comuni e un piccolo bar/spaccio dove si possono acquistare i prodotti della terra come olio extra vergine di oliva, confetture extra di frutta, frutta e verdura. All’interno dell’agriturismo c’è anche una zona dedicata al Glamping dove è possibile affittare anche le maxitende o i bungalow. Inoltre a pochi passi dalle piazzole, è possibile raccogliere direttamente e gratuitamente dall’orto i prodotti di stagione disponibili come frutta, verdura e ortaggi per il consumo familiare in loco.
COSA VEDERE E DOVE ANDARE DUE GIORNI NEL CUORE DELLA TOSCANA
In sella a Bibbona e Castagneto Carducci. Incastonata in un ambiente naturale, di rara bellezza, Bibbona ha il fascino dell’antico borgo medievale, immerso nel verde dei boschi e della campagna. La raggiungete in bicicletta partendo proprio dall’Agriturismo Nonna Stella e ve la suggeriamo come tappa prima di dirigervi al mare e godervi il sole. Già nota in epoca villanoviana e successivamente etrusca, Bibbonaè adagiata su un basso colle ed esprime la classica struttura architettonica dell’antica fortezza abitata. Nel centro storico, dove si intersecano caratteristici vicoli e piazzette medievali, si trova la Pieve di San Ilario, risalente al XI secolo, dall’originale forma a trapezio. La chiesa conserva una parte originaria, di periodo romanico; all’interno si trovano due antiche acquasantiere di marmo ed un prezioso dipinto, La Madonna del Rosario. La chiesa rinascimentale di Santa Maria della Pietà, dalla pianta a croce greca e costruita alla fine del ‘400, è situata proprio all’ingresso del paese. All’interno della chiesa sono conservate la Pietà, tempera risalente al quattordicesimo secolo, una raffigurazione della Trinità e arredi in marmo del XVII secolo. Sulla facciata della chiesa di San Giuseppe (1589) il portale d’ingresso è sormontato da uno stemma dell’ordine vallombrosano che testimonia l’antica presenza dei monaci in città. Lasciate il centro abitato e scivolate alla Marina, chiamata anche Marina del Forte. Deve questo nome al Forte di Bibbona, eretto nel 1785 come punto di avvistamento e di difesa costiera dalle invasioni dei pirati. Qui abbandonatevi sul litorale, che comprende ampie spiagge di sabbia fine, i tipici tomboli che proteggono le zone coltivate dell’interno dal vento marino e la macchia mediterranea con le caratteristiche dune. I tomboli, che si sono formati nel secolo scorso, hanno la funzione di riparare le zone coltivate dell’interno dai venti marini e sono costituiti da una bassa vegetazione che separa la spiaggia dall’entroterra.
FONTE: https://www.liberamenteincamper.it/2019/04/23/sette-giorni-in-toscana/